martedì, settembre 04, 2007

Miglioriamola ma non buttiamola questa nostra sanità


La risposta di Beppe Severgnini alla mail allegata qui sotto è da sottoscrivere parola per parola soprattutto quando parla di commistioni politiche e concorsi truccati.

La mia opinione di "addetto ai lavori" che ha lavorato sia nel settore privato che nel pubblico è senza dubbio favorevole al nostro modello di sanità: inperneata sul pubblico che da ai privati la possibilità di coesistere senza però assumerne il controllo totale.

Nella sanità non ci si guadagna se non in alcuni settori di nicchia (estetica, oculistica, diagnostica, ecc.).

Emergenza, rianimazioni, lungodegenza, riabilitazione, trapianti, ecc. come potranno essere mai remunerativi se non a costi e "conti" astronomici?

I cittadini con basso reddito in Europa sono meglio tutelati di ogni altro cittadino del globo, questo è pacifico. La cosiddetta "malasanità" che il circo mediatico ci propina periodicamente esiste certamente perchè esiste l'errore, che può essere ridotto ma non eliminato, purtroppo.

Vi assicuro però che le cifre dei casi sono in linea con ogni altra sanità che misura il suo "risk management" (gestione del rischio). Non vi è dubbio che bisognerà continuamente lavorare per abbassare tali cifre che si traducono in drammi e sofferenze atroci.

Teniamoci stretta la nostra sanità, credetemi... miglioriamola quello si, come dice giustamente Beppe!!!

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Caro Beppe,ho visto "Sicko" di M. Moore e sono uscita pensando "poverini gli americani" e mi sembrava quasi impossibile: io, italiana che compatisco gli americani...che piccola soddisfazione e che tristezza vedere persone anziane che hanno lavorato tutta la vita essere costrette a lavorare ancora per pagarsi le cure necessarie. Certo, la nostra sanità non è così perfetta però siamo assistiti e comunque nessuno lascerebbe morire una bambina per una febbre comune come ha mostrato Moore. Sono rimasta senza parole per l'assistenza non solo sanitaria ma alla famiglia che c'è in Francia; chissà quando il nostro Parlamento si deciderà a varare leggi a sostegno della famiglia; ma sostegno vero non come l'incentivo di mille euro a chi fa un figlio, e poi? Il figlio rimane e dove sono gli asili nido? Le scuole materne? Il sostegno alle donne? Gli orari flessibili sul lavoro? (Parlo delle donne perchè la nostra famiglia si regge sulle donne che hanno anche un altro lavoro). Insomma, volevo dire soltanto che questo film ha scatenato in me diversi sentimenti, e soprattutto mi ha confermato che siamo consumatori molto spesso ignari dei nostri diritti e che una coscienza critica a volte non basta perchè si dovrebbe vivere sempre all'erta, col coltello fra i denti per non farsi imbrogliare e sopraffare.

Silvia

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Cara Silvia, meglio la sanità europea o quella americana (Usa)? Argomento complesso e delicato: soprattutto in questo forum. Ne abbiamo trattato in passato, ed è venuta fuori una simpatica rissa. Roba da pronto soccorso, se non fosse avvenuta nel cyberspazio. Per rilanciare la discussione, direi questo: il sistema sanitario nazionale, e l'assistenza universale, sono conquiste democratiche e rappresentano il "marchio" del nostro sistema europeo. Teniamole e miglioriamole. Evitiamo gli sprechi e le ruberie, che ci sono; e spendiamo di più. I medici e gli infermieri guadagnano troppo poco, per il lavoro che fanno (la spesa sanitaria italiana è inferiore alla media europea, ma il nostro sistema è al 2° posto nel mondo dopo la Francia, secondo l'OMS). Aggiungo: la malasanità esiste. Molti episodi lasciano sconcertati. Alcuni ospedali, soprattutto al sud, fanno pena e rabbia. Esiste l'intrusione dei partiti nella sanità (nominare i primari: e perché?). Esistono medici che non vogliono ammettere di aver sbagliato: e i tribunali italiani non sono molto accurati, in proposito (anche perché usano altri medici in attività come periti...). Esistono i concorsi taroccati per parenti, amici e protetti: tutti lo sanno, nessuno muove un dito. Michael Moore, questo, non poteva saperlo; perciò avrebbe dovuto essere più cauto, quando in conferenza-stampa ha ricoperto di lodi la sanità italiana e il ministro in carica, Livia Turco. Con la Francia e l'Inghilterra, nel film, è stato addirittura idilliaco e adorante: evidentemente gli serviva un paradiso da contrapporre all'inferno USA. Ma il sistema americano è davvaero infernale? Ho amici che considerano il sistema assicurativo USA angosciante; altri vantano la qualità delle cure. Conosco gente che, negli USA. ha avuto assistenza pubblica formidabile, in caso di emergenza (anch'io, anni fa, a Denver e Washington). Perché non c'è uno straccio di contraddittorio, nel film? Quando l'ho chiesto a Mr Moore (con cappellino), mi ha detto di non essere né uno storico né un giornalista, ma un documentarista con un punto di vista che, normalmente, trova poco spazio nei media USA. Anche questo, devo dire, è vero (interessante, a proposito, la diatriba con Wolf Blitzer di CNN - su YouTube c'è tutto).

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