lunedì, ottobre 15, 2007

Una buona notizia dall' Europa. Voltaire potrà smettere di rigirarsi nella tomba


I parlamentari dei 47 paesi del Consiglio d'Europa hanno invitato i loro governi ad "opporsi fermamente" all'insegnamento del creazionismo - che nega l'evoluzione delle specie per mezzo della selezione naturale - come disciplina scientifica equivalente alla teoria dell'evoluzione.
Il Consiglio d'Europa, istituito il 5 maggio 1949, con lo scopo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa, ha tra i suoi fini istitutivi quello di tutelare i diritti dell'uomo e la democrazia pluralista e garantire il primato del diritto e di favorire e incoraggiare la consapevolezza dell'identità culturale europea e della sua diversità.
Proprio in questo senso l'assemblea del Consiglio d'Europa ha dichiarato (nella risoluzione passata con 48 voti contro 25 durante la sessione plenaria di giovedì 6-10-07 a Strasburgo): «Se non stiamo attenti, il creazionismo può diventare una minaccia per i diritti umani».
Presentando il suo rapporto, Anne Brasseur (Lussemburgo, ADLE), ex Ministro dell'Educazione, ha dichiarato. «Non si tratta di opporre la fede alla scienza, bensì evitare che la fede si opponga alla scienza».
Secondo i parlamentari, «il primo obiettivo dei creazionisti odierni, la maggior parte dei quali prevalentemente cristiani e musulmani, è l'insegnamento. I creazionisti si battono al fine di integrare le loro tesi nei programmi scientifici scolastici. Però, il creazionismo non può pretendere di essere una disciplina scientifica».
I parlamentari affermano che esiste un «rischio reale di una grande confusione" tra convinzione, fede e scienza nelle idee dei nostri bambini. "La teoria dell'evoluzione non ha niente a che fare con la rivelazione divina, ma è fondata sui fatti».
«L' intelligent design", presentato in maniera più sottile, cerca di far passare il suo approccio come scientifico, ed è proprio qui il pericolo», hanno aggiunto.
I parlamentari sottolineano che il creazionismo è rimasto per tanto tempo un fenomeno quasi esclusivamente americano. Oggi, le tesi creazioniste si dirigono verso l'Europa e la loro diffusione interessa un numero non trascurabile degli Stati membri del Consiglio d'Europa.
Il rapporto fa riferimento ad esempi in Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, nei Paesi Bassi, in Polonia, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e nel Regno Unito.
Fu proprio l'ex ministro dell'Istruzione Letizia Moratti una delle più strenue avversarie del darwinismo. Con la circolare n. 29 del 5/3/2004, nelle «Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di primo grado» fece scomparire ogni cenno alla teoria dell'evoluzione di Darwin. Non fu una svista, né una dimenticanza. Nel suo piano Darwin non si sarebbe più studiato.
In più cercò, basandosi sull´accordo del 23 ottobre del 2003 tra il Ministro dell´Istruzione e la Conferenza Episcopale Italiana, di far spiegare l'origine dell'uomo nell'ora di religione dai cui programmi spira forte il vento "creazionista
".
Per fortuna la mobilitazione di intellettuali e sindacati riuscì a bloccare entrambi i progetti.
Nato in America ufficialmente ai primi del 1900 per contrastare la "destabilizzante" Teoria di Darwin, il "creazionismo", sostiene la credenza assoluta nell''interpretazione letterale del racconto biblico delle origini secondo cui il mondo sarebbe stato creato da Dio così com'è, in sei giorni, circa seimila anni fa; di conseguenza, rifiuta e nega tutti i modelli scientifici di evoluzione, sia per l'Universo, sia per gli esseri viventi e l'uomo.
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E ancora....
Dal bimestrale "Darwin":
Dopo che l'Intelligent Design è stato sonoramente sconfitto in tribunale, negli Stati Uniti si continua a guardare in direzione del Vaticano per cogliere qualunque segnale di apertura o chiusura nei confronti del nuovo creazionismo in salsa americana. Si spiega così il singolare titolo dell'articolo pubblicato oggi dal New York Times, secondo cui "Darwin segna un punto a Roma". Il quotidiano americano riprende un articolo pubblicato due giorni prima dall'Osservatore Romano e firmato da Fiorenzo Facchini. La notizia sta nel fatto che il sacerdote e antropologo dell'Università di Bologna, sul giornale del Vaticano, si dichiara d'accordo con il giudice John Jones. La sentenza emessa lo scorso dicembre dalla corte della Pennsylvania afferma che l'Intelligent Design non è scienza e boccia l'insegnamento della pseudoteoria nelle scuole del distretto di Dover. Anche il Vaticano, dunque, volta le spalle ai nuovi creazionisti? Le polemiche al riguardo vanno avanti da mesi, da quando il Cardinale Christoph Schönborn ha pubblicato sul New York Times un intervento antidarwinista che ha fatto clamore. Quindi è stato il cardinale Paul Poupard a cercare di disinnescare la miccia, allontanando il sospetto che il Vaticano coltivasse simpatie per l'Intelligent Design. Infine c'è chi ha letto un riferimento antidarwinista nelle parole pronunciate da papa Ratzinger nell'udienza del 9 novembre 2005, quando si è soffermato sulle meraviglie della creazione criticando chi immagina l'universo privo di guida e di ordine. L'ultima sortita dell'Osservatore Romano non rappresenta una posizione ufficiale della Chiesa, ma certo non si può ritenere casuale la pubblicazione di un intervento che prende nettamente le distanze dal movimento americano. Che questa mossa coincida con un passo avanti nello scivoloso rapporto tra chiesa ed evoluzione, invece, è tutto da dimostrare. L'articolo di Facchini infatti ripropone una serie di affermazioni che non possono trovare d'accordo la maggioranza dei darwinisti e bolla come ideologico e ottocentesco chi crede che per spiegare l'evoluzione dell'uomo – e l'emergenza dell'elemento spirituale che lo caratterizza – non sia necessario invocare alcun salto ontologico.

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